Nel corso del 2016 abbiamo collaborato con l’Università Tor Vergata di Roma alla realizzazione di una ricerca di mercato che ha evidenziato come in Italia le piattaforme per la gestione dell’albo fornitori online siano ancora strumenti poco conosciuti ed utilizzati dalle PMI italiane, le quali sembrano non recepire ancora i vantaggi che una gestione dei processi di acquisto elettronica può apportare.
La ricerca di mercato si è sviluppata all’interno del “Master in Procurement Management – Approvvigionamenti e Appalti” dell’Università Tor Vergata di Roma ed aveva proprio l’obiettivo di capire quanto gli strumenti di e-Procurement siano conosciuti ed utilizzati nelle PMI italiane; condividiamo di seguito i risultati emersi, che evidenziano informazioni importanti a proposito della cultura del Procurement in Italia.
L’indagine, sviluppata dal dott. Ruggero di Mauro, ha contattato 6.237 PMI italiane, per arrivare a sottoporre il sondaggio ad un campione abbastanza ristretto (81 aziende – circa l’1,3% di quelle contattate).
Nonostante questa bassa partecipazione al sondaggio, le aziende intervistate che avevano già adottato in passato delle soluzioni di e-Procurement si sono dette molto soddisfatte ed hanno dichiarato di aver ottenuto in particolare, grazie alla gestione elettronica degli acquisti, i seguenti vantaggi:
- velocizzazione dei processi di acquisto (risparmio di tempo, danaro e forza lavoro);
- maggiore trasparenza delle operazioni in entrata e in uscita;
- albo fornitori informatico aggiornabile in tempo reale;
- valutazione dei fornitori in base alle performance di fornitura, ai rischi ad esse collegati e ad altri fattori quali- ad esempio- l’etica aziendale;
- abbattimento dei costi di gestione, specialmente per le aziende che si servono di molti fornitori;
- possibilità di monitorare i risparmi (monetari, di tempo o di forza lavoro).
La nostra esperienza in materia di gestione elettronica degli acquisti ci dice che i vantaggi principali dei sistemi di e-Procurement sono l’adattabilità alle esigenze specifiche delle diverse aziende e la possibilità di acquistare singole unità funzionali, integrabili con i sistemi gestionali già in uso in azienda. La ricerca di mercato condotta mostra come nelle PMI italiane ci siano tuttavia due principali fattori oggettivi che costituiscono un ostacolo all’adozione di queste piattaforme:
- la tendenza aziendale a conservare le procedure tradizionali;
- il costo complessivo delle soluzioni di e-Procurement (sia in termini di investimento monetario, sia in tempo e risorse umane).
Fra le aziende intervistate, quelle che hanno detto di aver solo sentito parlare dei moderni sistemi di e-Procurement, si sono dimostrate favorevoli al loro utilizzo ed interessati all’innovazione proposta. Tuttavia la maggioranza, pur riconoscendo la propria curiosità ed interesse per le piattaforme di e-Procurement, ha dichiarato di non sentirne la necessità per la propria azienda perché «sicuri di saper fare in nostro lavoro» (come detto poco sopra, è presente una tendenza aziendale a conservare le procedure tradizionali).
La ricerca di mercato realizzata dal dott. Di Mauro all’interno del Master in Procurement Management dell’Università Tor Vergata di Roma ha quindi evidenziato come finora soltanto le PMI che non si fanno condizionare dal peso di abitudini consolidate nell’ambito della gestione degli acquisti, sono pronte ad adottare sistemi di e-Procurement. Attualmente infatti le soluzioni di e-Procurement in Italia sono adottate solo da quelle PMI che sono più sensibili all’innovazione e che vogliono stare al passo con le nuove tecnologie.
Allo stato attuale si può quindi affermare che le PMI italiane considerano le soluzioni di e-Procurement in controtendenza rispetto all’approccio delle grandi aziende private in Italia e all’estero, che si dimostrano invece molto attente alle nuove tecnologie in materia di Procurement.